Logopedia

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Errori di PRONUNCIA, ritardi e disturbi del LINGUAGGIO e della COMUNICAZIONE

I disturbi di linguaggio rappresentano i disturbi più frequenti tra i 2 e i 6 anni. Si tratta di situazioni cliniche molto eterogenee, in cui le difficoltà linguistiche possono manifestarsi isolatamente oppure in associazione con altre condizioni patologiche come deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali.
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Lo sviluppo del linguaggio è caratterizzato da una grande variabilità interindividuale. Ci sono alcune tappe che rappresentano degli step importanti da tenere monitorati nella crescita:
* Intorno ai 12 mesi il bambino produce le prime parole.
* Intorno ai 24 mesi il bambino possiede già un vocabolario di circa 50 – 100 parole e inizia a formare le prime frasi (combinazioni di due parole, spesso associate a un gesto).
* Intorno ai 30 mesi di età avviene la vera esplosione del linguaggio, in particolare del vocabolario: il numero di parole prodotte dal bambino aumenta in breve tempo e il bambino inizia a produrre frasi di tre o più parole.
* Entro i 48 mesi – 4 anni e mezzo, il bambino completa lo sviluppo del linguaggio e produce correttamente tutti i suoni del linguaggio e non semplifica più le parole.
VALUTAZIONE
Dai 2 anni di età si può richiedere un’osservazione/valutazione al logopedista che potrà consigliare ai genitori (parent training) modalità ludiche di sollecitazione del linguaggio idonee al bambino, e tenere monitorati i progressi comunicativi. L’età di 3 anni costituisce invece una sorta di spartiacque tra i bambini cosiddetti “parlatori tardivi” e i bambini con un probabile Disturbo del Linguaggio. Sarà necessario effettuare una valutazione logopedica completa che consideri gli aspetti produttivi e recettivi del linguaggio per stabilire se le competenze del bambino sono adeguate all’età o se richiedono un intervento mirato.

Disturbi della fluenza: balbuzie

Secondo la definizione dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la balbuzie è un disordine del ritmo e della fluidità della parola, nel quale il soggetto sa con precisione quello che vuole dire ma nello stesso tempo non è in grado di dirlo con la stessa naturalezza.
La balbuzie vera e propria va distinta dalle normali disfluenze che il bambino può manifestare nel corso del suo sviluppo linguistico. Più dell’80% delle disfluenze vadano incontro a risoluzione spontanea entro i 4 anni, è tuttavia importante non sottovalutare la sintomatologia e sottoporre il bambino ad una valutazione di screening.
Nella VALUTAZIONE è necessario effettuare un’approfondita anamnesi con la famiglia e sottoporre il bambino a:

un’analisi dell’attitudine comunicativa

un’analisi qualitativa e quantitativa dell’eloquio attraverso un approfondimento testistico per verificare se sono presenti e in quale frequenza le disfluenze:

  • ripetizione di parole e sillabe
  • prolungamenti di suoni
  • blocchi
  • sintomi secondari (ammiccamento, movimenti accessori del capo, tensioni muscolari…)

A seconda dei dati ottenuti si stenderà un profilo di rischio di stabilità del disturbo e verrà stilato un programma specifico.
Il TRATTAMENTO si differenzia a seconda dell’età e della situazione individuale.
– In età prescolare si cercherà di coinvolgere i genitori per agire sulla modalità comunicativa della relazione ludica genitore-figlio al fine di favorire il modellamento dell’eloquio del bambino. Se ritenuto utile, si potrà anche decidere di intervenire direttamente con un programma specifico.
– In età scolare verrà stabilito un percorso diretto guidando il bambino ad accrescere l’autoconsapevolezza e l’autocontrollo della propria fluenza, fornendo tecniche adattate e migliorando l’attitudine comunicativa.
– In età adolescenziale e adulta verrà promosso un programma specifico con l’insegnamento di tecniche per la modificazione delle disfluenze ponendo particolare attenzione all’attitudine comunicativa.
Le logopediste del centro Risorsa Uomo si occupano di balbuzie avendo approfondito attraverso formazioni specifiche i metodi Lidcombe Program e Micheal Palin Center.

Disturbi della voce: disfonie

La disfonia è una qualsiasi alterazione qualitativa o quantitativa della voce dovuta a cause organiche o disfunzionali. Si differenziano infatti:

disfonie organiche: causate da malformazioni congenite, malattie endocrine o metaboliche, infiammazioni, disturbi neurologici (Parkinson), disturbi ormonali (ipo- e iper-tiroidismo,…), malattia da reflusso gastroesofageo, tumori che coinvolgono gli organi deputati all’emissione della voce, cioè polmoni, bocca, laringe, faringe, fosse nasali.

disfonie non organiche o disfunzionali: le più frequenti, spesso dovuto a un sovraccarico vocale. In alcuni casi si ha uno sforzo vocale dovuto ad una contrazione esagerata di parte o di tutta la muscolatura fonica, in altri casi si ha indebolimento vocale per diminuzione del tono muscolare. Si parla in questi casi di malmenage o surmenage.

Ci sono alcuni lavori considerati a rischio per uso intenso e costante della voce nella quotidianità (insegnanti, rappresentanti, manager, avvocati, commercianti…). Queste persone possono avere abitudini scorrette di utilizzo della voce (tecnica respiratoria non adeguata, utilizzo non corretto del mantice polmonare, comportamenti pneumo-fonatori inadeguati con successivo instaurarsi di compensi fonatori) che potrebbero portare a un’iper-contrazione della muscolatura laringea, che può condurre a flogosi cronica e allo sviluppo di lesioni come noduli fonatori o polipi laringei.

Dopo la visione del referto della visita medica specialistica dell’otorino o del foniatra, che verifica se il disturbo vocale è di base organica o disfunzionale (da uno scorretto utilizzo), viene eseguita la VALUTAZIONE logopedica, che prevede:

  • un’approfondita raccolta anamnestica
  • un’osservazione della modalità di respirazione
  • un’autovalutazione dell’attitudine vocale
  • un’analisi soggettiva della qualitativa della voce

Il TRATTAMENTO logopedico è la principale indicazione per le disfonie disfunzionali (malmenage e surmenage). E’ invece da preferire un trattamento medico-farmacologico o chirurgico per le disfonie organiche.

Il trattamento logopedico si articola in:

  • counseling vocale e norme di igiene vocale;
  • impostazione della corretta dinamica respiratoria;
  • normalizzazione dell’attacco vocale;
  • coordinazione pneumofonica (coordinare la respirazione alla voce);
  • generalizzazione delle corrette modalità di utilizzo della voce nei diversi momenti di vita quotidiana.
Disturbi del linguaggio, della comunicazione e della parola negli adulti: afasia e disartria

L’AFASIA è un disturbo centrale del linguaggio ad esordio improvviso, caratterizzato da lesioni in aree dell’emisfero sinistro coinvolte nel processo del linguaggio. Esistono molti tipi di afasie, a seconda di quali siano le funzioni conservate e quali no.

E’ fondamentale che ogni soggetto afasico abbia la possibilità di effettuare terapia logopedica, cercando di recuperare parte delle abilità perse e di trovare strategie che gli consentano di comunicare efficacemente con l’interlocutore, nonostante la presenza di un deficit.

La VALUTAZIONE del paziente afasico viene svolta attraverso la somministrazione di test che vanno a rilevare le difficoltà linguistiche emerse a seguito del danno cerebrale.

Nel TRATTAMENTO sarà fondamentale partire dai risultati della valutazione per impostare un percorso di potenziamento delle capacità residue e di recupero delle abilità perse o parzialmente ridotte. Il trattamento può essere mirato a reimpostare la pronuncia dei suoni, isolati e nelle parole; ripristinare il vocabolario recettivo ed espressivo, recuperare la comprensione e la produzione di frasi, recuperare le competenze di letto-scrittura.

La DISARTRIA è un disturbo del linguaggio di tipo motorio che consiste nella difficoltà nell’effettuare i movimenti necessari per l’articolazione della parola dovuto ad un danno cerebrale. La gravità del disturbo dipende dall’area danneggiata del sistema nervoso e colpisce tutti gli aspetti della funzione fonatoria, articolatoria, di emissione vocale e dell’attività respiratoria.

Nella VALUTAZIONE il logopedista sottopone il paziente a protocolli testistici per evidenziare le cadute nelle diverse funzioni fono-articolatorie.

Il logopedista deve controllare i movimenti di lingua, labbra, muscoli del viso, così come la respirazione, fondamentale per il linguaggio e la qualità della voce.

Il TRATTAMENTO dipende dalla gravità, dalla causa e dal tipo di sintomi. Gli obiettivi del trattamento riguardano il miglioramento della respirazione, il rafforzamento dei muscoli coinvolti nell’articolazione, la consulenza ai familiari sulle strategie per migliorare la comunicazione. In casi molto gravi si valuterà la necessità specifica di utilizzare mezzi di comunicazione alternativi (gesti, tavole comunicative alfabetiche, computer).

Deglutizioni atipiche e disturbi della deglutizione infantili e in età adulta: disfagie

La deglutizione scorretta (o atipica) si verifica quando nella deglutizione avvengono dei movimenti della lingua spinta in avanti, non funzionali che possono provocare importanti modifiche alla posizione dei denti nell’arcata e all’intera struttura facciale.

Intervenire precocemente o anche in concomitanza con alcune terapia ortodontiche è importante perché permette di prevenire ulteriori problemi odontoiatrici o difetti di pronuncia.

La VALUTAZIONE consiste in un’accurata raccolta anamnestica, in un esame clinico di osservazione della muscolatura extra-orale e intra-orale e da un’osservazione dell’atto deglutitorio.

Il TRATTAMENTO consiste in esercizi progressivi di rafforzamento della muscolatura oro-facciale, dell’insegnamento di una corretta posizione di riposo di labbra e lingua e di impostazione della corretta modalità di deglutizione della saliva e dei cibi di diversa consistenza: liquidi, semisolidi (yogurt) e solidi, per generalizzarla poi nei momenti del pasto.

La disfagia è un disturbo della deglutizione caratterizzato dalla difficoltà nel passaggio di alimenti solidi e/o liquidi dalla cavità orale allo stomaco e che rende quindi problematico, o addirittura impossibile, attuare un’alimentazione orale autonoma e sicura.

La VALUTAZIONE clinica effettuata dalla logopedista riguarda le modalità alimentari e deglutitorie delle diverse consistenze ed è sempre accompagnata dalla valutazione strumentale dell’otorinolaringoiatra.

Il TRATTAMENTO si pianifica in base alla causa, ai sintomi e alle caratteristiche della disfagia e prevedrà posture facilitanti, metodiche di compenso e precauzioni comportamentali per rendere la deglutizione più efficace, più facile e più sicura attraverso l’assunzione di cibi e liquidi di consistenza modificata.

Sordità infantile e ipoacusìa nell’adulto

Nel bambino, come nell’adulto, la terapia della sordità prevede l’applicazione di apparecchio acustico in caso di sordità lieve o moderata o di un impianto cocleare nel caso di sordità profonda o totale.

L’applicazione dell’apparecchio acustico deve essere precoce, per ridurre al minimo il periodo di deprivazione sonora, e, per ottenere il massimo dei risultati, è sempre consigliato affiancarla ad un’adeguata terapia logopedica.

La TERAPIA logopedica nelle ipoacusie infantili è mirata ad aiutare il bambino a maturate le adeguate competenze nelle seguenti aree:

  • ascolto e percezione uditiva;
  • linguaggio;

Vengono sfruttate specifiche modalità di riabilitazione, adattando la geografia del setting, scegliendo le strategie più adatte, coinvolgendo i genitori e insegnando loro le adeguate modalità di approccio.

Nell’adulto, che ha appena iniziato ad utilizzare un dispositivo acustico, il trattamento logopedico, a seguito di un’accurata valutazione delle abilità percettivo-acuistiche, sarà mirato a:

  • favorire l’adattamento alla stimolazione acustica della protesi o dell’impianto;
  • rinforzare le capacità percettivo-acustiche di: detezione, discriminazione, identificazione, riconoscimento e comprensione;
  • acquisire strategie facilitanti l’ascolto;
  • generalizzare le abilità nelle situazioni di vita quotidiana.
Rieducazione tubarica

La terapia tubarica è un trattamento funzionale che si effettua per ridurre il catarro tubarico, causa nel bambino di perdite uditive di tipo trasmissivo. Attraverso semplici manovre ed esercizi di rinforzo della muscolatura si migliora e ripristina la giusta funzionalità tubarica.

Le cause del malfunzionamento della Tuba di Eustachio sono:

  • otiti
  • catarro
  • adenoidi

Le conseguenze del malfunzionamento sono:

  • perdita uditiva trasmissiva
  • ritardi o alterazioni nei processi di acquisizione del linguaggio e degli apprendimenti
  • perforazioni timpaniche

La VALUTAZIONE viene effettuata da un’equipe di medici (otorinolaringoiatri e audiologi) e consiste in:

  • valutazione obiettiva del naso e dell’orecchio (anche mediante esami endoscopici)
  • accurata diagnostica strumentale audiologica (esame audiometrico ed impedenziometria)
  • test allergologici (solo se sospetto di rinite allergica)

TRATTAMENTO

La Rieducazione Tubarica si basa sull’allenamento e la stimolazione dei muscoli che attivano le Tube di Eustachio per facilitare il drenaggio del muco e consiste in:

  • corretta igiene nasale, coordinazione respiratoria
  • ripristino della funzionalità della tuba con esercizi che sfruttano i processi fisiologici di apertura/chiusura della tuba stessa (deglutizione, sbadiglio, eruttazione, tosse, starnuto, fonazione…)

Gli esercizi consistono in una vera e propria ginnastica dei muscoli faringei e della lingua ed è adatta a bambini anche molto piccoli. Le sedute sono guidate dal logopedista, ma gli esercizi devono essere ripresi a casa.

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